martedì, novembre 08, 2011

Opravdu?

Se torno a casa in una giornata invernale, mi aspetti?
Se torno nella Città, quella con la C maiuscola, quella fredda ma che col suo grigio intimamente ti riscalda, mi vieni a prendere in stazione?
Dimmi di si, oh, ti prego. Abbracciami come fai sempre e portami mano nella mano verso la metro - che poi, per arrivare da te, che linea si prende? E a che fermata si scende? Anzi no, zitto, non dirmelo. Guidami in silenzio, schiudi le labbra solo per chiamare timidamente il mio nome, muovi le mani solo per circondare le mie spalle ampie dai nei labirintici. Fammi entrare in carrozza, fammi tenere ai tubi come fanno i bambini esaltati e poi sorridi, che dopotutto manca poco a Natale. Cullami mentre percorriamo i marciapiedi che ci separano dal tuo appartamento, spingimi sulle scale tirate a lucido, gira le chiavi nella toppa.

Vorrei dirti che ti sogno quasi tutte le notti
che cerco nei passanti un riflesso del tuo volto
che