Quattro ore che non sei più qui.
Quattro ore che Trenitalia è complice della tua sparizione forzata.
Quattro ore che sei a casa, che studi per il tuo ultimo esame della specialistica.
Quattro ore che sei con i tuoi, con il tuo cane.
Quattro ore che indossi gli occhiali rettangolari e strizzi gli occhi per leggere meglio.
E qui, nel silenzio della stanza interrotto solo dal rimbalzare dell'acqua contro la riva del canale, ecco, qui di te rimane l'impronta dei tuoi riccioli d'oro sul mio cuscino. Il loro profumo. La traccia del tuo sangue sul muro. Il manifesto della mostra d'arte russa che hai rubato per me.