Ti ho scelto. Tra le decine di persone presenti in quell'aula dove si moriva.
Ti ho scelto, perchè grazie a te sto iniziando a capire molte cose.
persino Pan si direbbe vinto, a giudizio di Arcadia.
lunedì, gennaio 24, 2011
giovedì, gennaio 06, 2011
00 Ghost 27
The good old times. Ovvero: avere davanti da ore un libro aperto e perdere il filo, non riuscire a seguire un minimo di discorso. Tenere sulla destra la "lista dei sovrani di Russia" (che nome altisonante) per seguire sempre una linea del tempo, inutilmente.
Perchè cazzo, gli esami sono qui, a giorni, a ore, e io non ho la testa. Non ce l'ho, lo volete capire? Non chiedetemi nulla. Non chiedetemi il perchè, tanto già lo sapete. Tralasciate il fatto che certe cose avevo cercato di dimenticarle, piuttosto ditemi, voi che siete perfetti, che sempre ci riuscite: come fate a dimenticarle? Eh? Non sento! Parlate più forte, suvvia. Smettetela di invidiarmi, di imitarmi, lo volete capire che avete davanti una persona che non ha più un punto di riferimento? Fatemi un favore, acculturatevi un attimo con le memorie del sottosuolo e capirete. E magari arriverete anche a cogliere perchè sto ascoltando canzoni che hanno segnato il mio duemilaotto. E smettetela di dire che Venezia è la città più romantica del mondo, andate a cagare tutti quanti, voi e i vostri capodanni in piazza San Marco 'perchè fanno il bacio più lungo del mondo'. Piantatela con le vostre bocche spalancate di stupore a suon di 'ooh, ma hai una casa tutta per te', la smettete si o no? Venite a lavarmi i calzini piuttosto, idioti. E chiamate l'unica persona che vorrei che mi ascoltasse e che non mi ascolta, ditele che è una persona vuota. Che mi fa saltare i nervi. E che non l'aspetterò in eterno. E di mandarmi un cavolo di sms che sono giorni che aspetto. E poi dite a quella stronza della docente di russo di mettere fuori anche la data del secondo appello, che non siamo tutti qui ad aspettare i suoi comodi di vecchia gattara.
Perchè cazzo, gli esami sono qui, a giorni, a ore, e io non ho la testa. Non ce l'ho, lo volete capire? Non chiedetemi nulla. Non chiedetemi il perchè, tanto già lo sapete. Tralasciate il fatto che certe cose avevo cercato di dimenticarle, piuttosto ditemi, voi che siete perfetti, che sempre ci riuscite: come fate a dimenticarle? Eh? Non sento! Parlate più forte, suvvia. Smettetela di invidiarmi, di imitarmi, lo volete capire che avete davanti una persona che non ha più un punto di riferimento? Fatemi un favore, acculturatevi un attimo con le memorie del sottosuolo e capirete. E magari arriverete anche a cogliere perchè sto ascoltando canzoni che hanno segnato il mio duemilaotto. E smettetela di dire che Venezia è la città più romantica del mondo, andate a cagare tutti quanti, voi e i vostri capodanni in piazza San Marco 'perchè fanno il bacio più lungo del mondo'. Piantatela con le vostre bocche spalancate di stupore a suon di 'ooh, ma hai una casa tutta per te', la smettete si o no? Venite a lavarmi i calzini piuttosto, idioti. E chiamate l'unica persona che vorrei che mi ascoltasse e che non mi ascolta, ditele che è una persona vuota. Che mi fa saltare i nervi. E che non l'aspetterò in eterno. E di mandarmi un cavolo di sms che sono giorni che aspetto. E poi dite a quella stronza della docente di russo di mettere fuori anche la data del secondo appello, che non siamo tutti qui ad aspettare i suoi comodi di vecchia gattara.
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